Nel dibattito al Senato abbiamo affrontato,con l’amico Angelo Santoro ed i docenti della facoltà La Sapienza di Roma di medicina e psicologia, la tematica delle conseguenze gravi che possono scaturire dai danni provocati dal ceto bancario. Si pensi alla solitudine dell’imprenditore,prima rispettato nel consorzio sociale e familiare eppoi rimosso,perché mortificato nella sua dignità.Ai protestati e debitori,che hanno subito un ingiusto pignoramento,ai segnalati iniquamente alla centrale rischi.
Ho discusso di danno esistenziale e di perdita di se’,come effetto del comportamento illegale delle banche.
Si è parlato di resilienza,come terapia per chi ha patito queste gravi patologie.
Resilienza significa ribaltamento;è la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici,di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.