Il mito di Antigone ancora affascina: diventa il luogo ove si rifugia la splendida disobbedienza. Declina nell’eresia, con il suo profumo inebriante.
Antigone attrae perché è consapevole del suo destino: inevitabilmente sa di perdere, ma al contempo è cosciente che l’effetto delle sue parole, il significato recondito che le dona, sarà imperituro e diventerà la bandiera di tutte le rivoluzioni della Storia.
Quando il diritto positivo trascura l’eticità, non può pretendere l’obbedienza dei consociati.
Le leggi vanno osservate, ma un diritto di resistenza, come insegnavano Tommaso d’Aquino, Locke, Hobbes, è riconosciuto, è legittimo, qualora esse non siano conformi ai principi del giusnaturalismo.
Favor debitoris nasce con l’ambizione di difendere i più deboli. Il nostro sforzo è finalizzato alla ricerca di questo prezioso principio nella trama delle leggi, dell’interpretazione giurisprudenziale, nella potestas decisionale dei Giudici.
Nel seno del diritto bancario vogliamo essere i paladini dell’insegnamento di Luciano Violante. Attuare la rivoluzione silenziosa di Piero Calamandrei, di Lelio Basso: attraverso la punizione del delitto di usura, delineare il tracciato per conseguire l’eguaglianza sostanziale, contemplata dall’articolo 3 della Carta Costituzionale.
L’obiettivo è quello di apprestare una tutela contro la legge del più forte: ripristinare l’aequitas per approdare alla dignità dei principi, ricavabili dal diritto naturale.
“Le leggi non scritte, incrollabili, degli dei, non da oggi né da ieri, ma da sempre sono in vita, né alcuno sa quando vennero alla luce”.