LA REPUBBLICA DELLE BANANE, L’ESPROPRIO DEI POVERI ED IL DIRITTO DI RESISTENZA.
SOLIDARIETÀ A SERGIO BRAMINI
Quello che sta accadendo con la “politica” delle espropriazioni immobiliari porta questo paese ad un grado di civiltà giuridica da repubblica delle banane.
Si sta intensificando, in un momento di forte recessione economica, lo strapotere delle Banche che, al cospetto di poveri debitori, si comportano come sciacalli e succhiano sino all’ultima stilla di sangue; come accadeva nell’antica Roma, pretendono la schiavitù a vita di chi non paga.
Non c’è più pudore, freno inibitore e faranno – le banche – la fine della rana di Esopo: scoppieranno, perché tutti i beni immobili che conseguono non sanno a chi rivenderli, non essendoci più mercato.
Oggi infatti chi è proprietario di un bene immobile e ne perde la titolarità per un debito non pagato ( un mutuo o un’esposizione bancaria insoluta ), subisce anzitempo l’esproprio, perché custodi aguzzini, autorizzati dalla legge, possono cacciare via il debitore dalla sua casa.
Infatti il nuovo articolo 560 del codice di procedura civile consente al custode di scaraventare il povero debitore fuori dalla sua casa, prima che sia avviata la vendita forzata.
Il custode può farlo e se il debitore oppone resistenza può avvalersi della forza pubblica.
Ha poteri più incisivi e penetranti di un ufficiale giudiziario e, con un semplice avviso, avvia la macchina infernale dello sfratto coattivo.
L’obiettivo è rendere appetibile una casa che deve essere venduta all’asta: deve essere liberata velocemente, in modo che compratori possono essere allettati ad acquistarla senza affrontare, successivamente, le pastoie e le incombenze di uno sloggio.
Tutto questo avviene senza il controllo di un giudice terzo che si comporta, di converso, come un realizzatore ed attuatore di un provvedimento da lui reso: un burocrate del male che caccia via il debitore a prescindere, senza sentire le sue ragioni e senza neppure verificare se la sua pendenza sia o meno dovuta effettivamente.
Quello che è più grave è rappresentato dal fatto che le vendite all’asta avvengono, perché non c’è mercato, a prezzi vili ed una casa viene aggiudicata a valori infimi.
Ne consegue che si arricchiscono anzitutto i professionisti, perché la loro prestazione a servizio della legge va onorata immediatamente, poi i creditori privilegiati e dunque quelli chirografari: per ultimo viene il debitore già spossessato del bene, venduto poi a prezzo irrisorio.
Gli avvoltoi – professionisti si saziano bene, il ceto creditorio non si soddisfa ed il debitore rimane tale per tutta la vita.
Favor Debitoris si esprime e combatte, con Sergio Bramini, vittima di queste angherie,per la dignità del debitore e terrà un convegno su questo tema Martedì 15 maggio a Monza alla Sala della Maddalena per organizzare il diritto alla resistenza contro queste norme a servizio del Drago, le Banche, che scoppieranno come quei capitalisti insaziabili, che Marx ricorda nella crisi di sovrapproduzione del Capitale.
E così sia: noi stiamo accanto a Sergio Bramini, persona perbene, ed organizziamo con lui la resistenza, diritto sacrosanto riconosciuto anche nella Dichiarazione dei Diritti dell’uomo, che nacque dalla grande Rivoluzione Francese.