GIANLUIGI PARAGONE, UNA PERSONA PERBENE.

SI CONDIVIDA L’APPELLO DI BLOCCARE GLI SLOGGI CONSEGUENTI ALLA FORSENNATA APPLICAZIONE DELL’ART.560 CPC

 
 
Il 3 dicembre del 2018 il Sole 24 ore riporta questi seguenti dati, in riferimento alle esecuzioni immobiliari:64 mila esecuzioni immobiliari portate a termine nell’anno 2017 , rispetto alle 57.527 del 2016(Patrizia Maciocchi Sole 24 Ore del 3/12/2018).
Non ancora sono pervenuti i dati riferiti al 2018.
Secondo l’associazione T6 nell’anno 2017 le aste immobiliari in italia sono state ben 234.340, con un controvalore di base d’asta di € 30.263.804.288,86 (Trenta miliardi.duecento sessanta tre milioni.ottocento quattro mila.duecento ottantotto, ottantasei!).
C’è stato un calo del 12,4% rispetto al 2016, dove ci sono state 267.323 esecuzioni immobiliari. Neanche in questo caso si conosce il dato definitivo dell’anno 2018.
Ma per quello che accade nei tribunali e per quelle che sono ancora le esecuzioni pendenti i numeri, in considerazione di quelli dati, sono da capogiro.
Dunque per oltre 150 mila famiglie- se si volesse fare una media al ribasso- il problema dello sloggio si pone, senza che tuttavia gli esecutati possano ottenere un termine di grazia dal Giudice dell’esecuzione,il quale,discrezionalmente,può rifiutare anche un canone locatizio da devolvere alla procedura dal debitore,se intende permanere nella sua casa.
Perciò gli sloggiati,come materiali di risulta,per effetto della applicazione della norma infame dell’art.560 cpc,sono senza tutela ed andranno a dormire all’addiaccio.
Sergio Bramini ha chiesto al governo di intervenire per ottenere con un decreto legge la sospensione degli ordini di liberazione almeno per l’inverno rigidissimo.
Ma il suo appello è rimasto inascoltato.
Il senatore GianLuigi Paragone, persona perbene ed uomo di parola, con questo video rilancia la proposta di Sergio Bramini.
La riforma integrale dell’art. 560 cpc con tutte le nostre forze dobbiamo sempre cercare di ottenerla, ma se non si consegue neppure la sospensione degli sloggi,conseguenti all’applicazione forsennata degli ordini di liberazione, siamo ai piedi di Pilato.
Che Di Maio e Salvini si diano una mossa: lo facciano per gli impoveriti senza tutela.
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