La privatizzazione selvaggia delle banche. Si concedono fidi a chi si vuole.
Con la l. 30.7.1990 n. 218, nota come legge Amato-Carli, e con il d.lg. 20.11.1990 n. 356, si è inteso determinare una profonda trasformazione nel sistema delle banche pubbliche italiane, perseguendo lo scopo di affidare la gestione bancaria non più a enti pubblici con capitale o fondo di dotazione detenuto totalmente, o a maggioranza, dallo Stato, ma a società per azioni di diritto privato favorendo la concentrazione degli istituti bancari ispirati al modello del gruppo creditizio polifunzionale.
Ma così le banche sfuggono a qualsiasi controllo, possono agire indisturbate nell’assoluta discrezionalità e concedere credito a chi preferiscono anche attuando la disparità di trattamento, in violazione della Costituzione.
Così accade per le associazioni ed agenzie delle scommesse legali che producono reddito, pagano le tasse, garantiscono occupazione, rendono possibile il gioco nell’alveo della liceità e legittimità rimuovendo la ludopatia, evitano il riciclaggio del danaro sporco, ma si vedono strozzare, ingiustificatamente,la concessione del credito: per le banche trattasi, inopinatamente,di soggetti a rischio. Queste agenzie si muovono nella perfetta legalità ed il loro funzionamento è regolamentato da una legge della Regione Campania: 2 Marzo 2020 n.2 .
Ma le banche non sono più pubbliche e non possono i propri funzionari essere denunciati come incaricati di pubblici servizi, come accadeva un tempo quando c’era la direzione ed il coordinamento dello Stato.
Lo Stato infatti impediva le discriminazioni ed ad un direttore di banca potevano essere irrogate sanzioni penali( 328 codice penale), se rifiutava un atto del suo ufficio senza ragioni.
È l’esito della selvaggia privatizzazione che ha sepolto l’art. 47 della Carta Costituzionale.
Questi i temi da me trattati nella conferenza tenuta al palazzo delle Arti di Napoli: Il “ gioco legale ”: rispetto delle regole , legge regionale Campania, legislazione nazionale e rapporto delle banche, organizzato dall’A.G.S.I,associazione gestione scommesse italia, con docenti universitari e politici di rilievo.
La politica purtroppo è incapace di intervenire e di fare il proprio ruolo trascendendo anche, quando necessario, dalle logiche comunitarie se queste finiscono col minare i principi e le prerogative del singolo Stato. Ma qui si configura un abuso di posizione dominante.
Ne condivido la sintesi giornalistica.