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SE DOPO L’ESDEBITAZIONE – LA LIBERAZIONE DA TUTTI I DEBITI- SI SOSPENDESSERO LE ASTE.

SE DOPO L’ESDEBITAZIONE – LA LIBERAZIONE DA TUTTI I DEBITI – SI SOSPENDESSERO LE ASTE

“Il debitore persona fisica meritevole, che non sia in grado di offrire ai creditori alcuna utilità, diretta o indiretta, nemmeno in prospettiva futura, può accedere all’esdebitazione solo per una volta, fatto salvo l’obbligo di pagamento del debito entro quattro anni dal decreto del giudice, laddove sopravvengano utilità rilevanti che consentano il soddisfacimento dei creditori in misura non inferiore al dieci per cento”.

È questo il nucleo centrale dell’emendamento Pesco, approvato sia dal Senato che dalla Camera nel seno dei decreti ristori. Con esso si consente l’esdebitazione , la liberazione definitiva dai debiti,come avviene per esempio in Francia. L’emendamento è rilevante, anche perché rende possibile l’anticipazione delle norme del codice della crisi riferite al sovraindebitamento, che perché inserite nella legge salvasuicidi 3/2012, si attuano anzitempo, cioè prima del settembre 2021, quando il codice andrà in vigore.

In realtà è l’esdebitazione l’aspetto precipuo e rilevante, perché il debitore che non ha più alcunché è liberato dalle sue pendenze, anche quando il ricavato della vendita della sua casa, per esempio, non fosse capiente per coprire i suoi debiti, ancorché persistenti.

Ora la rivoluzione dovrebbe compiersi sospendendo le aste per consentire ai debitori – se ne hanno i requisiti – di accedere alla procedura di sovraindebitamento con esdebitazione, in modo che siano effettivamente liberati di tutti i debiti, anche se il ricavato della vendita, sotto la direzione del giudice del sovraindebitamento, non fosse sufficiente.

Saremmo un paese civile.

Sono stati i giuristi della Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in modo particolare la professoressa Sciarrone Alibrandi, la Federazione di Sergio Bramini, l’associazione Favor Debitoris con Giovanni Pastore a dare il supporto necessario all’onorevole Pesco. Senza dimenticare l’apporto decisivo e peculiare del Giudice Roberto Fontana, già giudice fallimentare,della Procura di Milano, tessitore della importante riforma legislativa che va nel segno del rispetto della Carta Costituzionale.
Ora si abbia il coraggio di sospendere le aste giudiziarie, prima che si compia un massacro sociale proprio in questo torno di tempo, dominato da povertà e miseria. Così la legge avrebbe una grande efficacia pratica.

Pubblicato su “Gli Stati Generali” il 20 dicembre 2020 – LINK

Biagio Riccio

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