LA BANCA PERDE IN PRIMO ED IN SECONDO GRADO. UTILIZZA FIDEIUSSIONI FALSE

La banca perde in primo ed in secondo grado.
Il cliente risparmia 130 mila euro.
È sconcertante l’epilogo di questo giudizio, perché dimostra un accanimento dell’istituto di credito che, pur in presenza di una fideiussione falsa, iscrive ipoteca sui beni della cliente,la cui casa di abitazione vale oltre 400 mila euro.
Sorgono considerazioni ineludibili:
1- La perizia di parte, grazie alla quale si paralizzò il decreto ingiuntivo la cui opposizione fu accolta in primo grado, è stata confermata dal giudizio di verificazione che ha cristallizzato che la firma di cui al contratto di fideiussione fosse falsa. Come è possibile che la banca abbia preteso soldi da un fideiussore che non ha firmato mai il relativo contratto?
2- Ad oggi la casa della cliente è ancora sotto ipoteca. La banca farà ricorso per cassazione( che ovviamente non temiamo),ma intanto la sua malafede compromette il diritto di proprietà, perché non è possibile né vendere, né chiedere un mutuo.
La sentenza è pregevole, perché fa comprendere il percorso del convincimento del giudice sulla delicata questione della “gerarchia delle fonti probatorie”.
Sarà avviato il giudizio risarcitorio in ogni caso.
E ci divertiremo.
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